Poker online: smetto quando voglio?

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Stefano amava da sempre i giochi, tutti i giochi. Giochi da tavolo, giochi di ruolo, giochi di carte…. Quando qualcuno proponeva un’attività ludica era sempre il primo a buttarcisi. Ma questo non faceva di lui il tipo che vinceva sempre, anzi. Cercava soprattutto la sensazione che da un momento all’altro tutto poteva cambiare, nel bene e nel male. Quando giocava a soldi, la posta in gioco diventava più alta. Adrenalina e dopamina si combinavano. Stefano sapeva bene che questo piacere non era privo di grandi pericoli. Ecco perché evitava accuratamente i casinò.

Un giorno, dopo una dura giornata di lavoro, decise di rilassarsi e si mise a bighellonare su Internet. Rimbalzava da un sito all’altro senza cercare nulla in particolare, si lasciava andare a navigare in modo casuale da un link all’altro. Tra gli annunci che apparivano ce n’era uno più insistente degli altri. Non c’era modo di ignorarlo. Elogiava i meriti di un sito di poker online. I giocatori di tutto il mondo potevano competere l’uno contro l’altro come se fossero nella stessa stanza. I nuovi iscritti avevano diritto a delle partite gratuite, senza dover acquistare fiches.

Stefano cliccò sul link. Le partite gratuite, pensava, saranno sufficienti per ammazzare un poco il tempo prima di andare a letto. Compilò lo stesso tipo di modulo di qualsiasi altro sito web: nome, cognome, nome, indirizzo e-mail….. Il sito era estremamente ben fatto. I video di guida offrivano anche di rivedere le basi del poker e spiegavano le diverse varianti del gioco. Stefano non rifiutò questo piccolo aiuto. Aveva dimenticato un po’ le regole e il valore delle diverse combinazioni.

Gli ritornava in mente solo un’indimenticabile partita a strip poker con amici all’università. Grasse risate! Il video dimostrativo partì: eccolo riportato al suo schermo. Il poker alla texana detto Hold’em andava per la maggiore, a Stefano ricordava molto il poker «teresina» con i suoi «veli». Mah, pensò tra sé e sé, alla fin fine è sempre la solita minestra.

Una volta terminata la visione, Stefano era pronto. In pochi clic si trovò proiettato di fronte a un superbo tappeto verde digitale. Molto rapidamente si trovò coinvolto nel gioco. Stava facendo meglio di quanto immaginasse. Le sue mani non erano sempre buone, ma gli altri giocatori sembravano avere ancora meno fortuna di lui con le carte.

Doveva approfittarne! Stefano andò a prendere la sua carta di credito e si assicurò la copertura per poter scommettere un po’ di più. Nel bel mezzo di una mano, una sbirciatina all’orologio del computer gli ricordò la realtà. Erano le tre del mattino, la sua sveglia era puntata quattro ore più tardi. Stefano concluse la partita, chiuse la connessione e fece il bilancio di quella bella serata. Gli era riuscito di non perdere i soldi che aveva scommesso. Meglio ancora, aveva intascato l’equivalente di circa dieci euro. Niente male! Niente male davvero!

La sera successiva, Stefano pensò che una piccola partita di poker non gli avrebbe fatto male. Anche perché nella sua cassetta delle lettere aveva trovato una serie di bonus sotto forma di coupon, offerti dal sito a cui si era iscritto. Che organizzazione! E così, le prime partite gli infusero una certa fiducia. La fortuna sembrava ancora sorridergli… Fino a quando non lo abbandonò. Del tutto. Tutte le partite successive furono un fallimento. Questa volta, Stefano aveva perso quasi duecento euro. Be’, succede. Non si può sempre vincere! Piuttosto, era preoccupato per il fatto che erano le quattro e trenta del mattino. Il giorno successivo sarebbe stata una giornata lunga.

Nei mesi successivi si instaurò una piccola routine nella vita di Stefano. Giocava ogni giorno. Ogni notte, inizialmente. Ma poi cominciò a voler giocare di più, anzi, sempre. Non si limitava più a giocare durante le sue serate libere. Non appena aveva un momento, tirava fuori il suo smartphone per giocare. A volte evitava persino di andare al lavoro, adducendo pretesti stravaganti. Per lui il poker era ormai diventato una vera e propria dipendenza. Si era assuefatto, e ora ne voleva in dosi sempre maggiori. Ne sentiva il bisogno irrefrenabile. Quando non riusciva a giocare, provava uno strano senso di astinenza.

La situazione finanziaria, fra l’altro, cominciava a farsi grave. Una notte aveva perso addirittura quindicimila euro tutti in una volta. Il giorno dopo, per poter giocare di nuovo, aveva usato il numero di carta di credito della madre. Aveva cercato di smettere, ricordando di essersi detto: «smetto quando voglio», ma quando gli pareva di aver allentato un po’ la pressione, ecco che riceveva email e notifiche e messaggi con offerte di bonus e coupon talmente vantaggiosi da risultare irresistibili. E allora ricominciava. Rovinato e indebitato, a un certo punto fu costretto a farsi curare in un centro per le dipendenze.

Capire

Il gioco d’azzardo è sempre stato rischioso, e non solo per le finanze. Quando c’è di mezzo il caso, nulla va per il verso giusto. All’euforia dei primi guadagni segue rapidamente la delusione delle prime perdite, e comincia un infernale giro sulle montagne russe. Se da una parte la speranza di «rimettersi in carreggiata» è sempre dietro l’angolo, dall’altra la realtà delle perdite spinge a volersi rifare. Soprattutto quando una partita sembra essere ben avviata… Molti studi hanno esaminato i fattori psicologici, sociali e persino biologici che rendono gli effetti del gioco d’azzardo molto simili a quelli delle sostanze stupefacenti.

Quando si gioca online, a questo meccanismo ben noto si aggiungono altri pericoli. Non di rado circolano voci su questa o quella piattaforma di poker online, secondo cui la piattaforma sarebbe stata truccata. Poiché la generazione di combinazioni casuali da parte di una macchina non è facile (anzi, matematicamente è estremamente difficile per macchine deterministiche come sono i computer), e poiché i siti custodiscono gelosamente segrete le linee di codice che governano le loro sale da gioco virtuali, è molto difficile dimostrare eventuali truffe. Si sono versati fiumi d’inchiostro sull’argomento.

Vi sono poi altri problemi la cui esistenza e influenza è invece, purtroppo, provata. Spesso sono gli altri giocatori a esserne causa. Alcuni usano diversi account allo stesso tempo per avere più possibilità e raccogliere informazioni durante i tornei. La maggior parte dei siti aveva reagito controllando gli indirizzi IP dei giocatori, ma non era difficile aggirare questo tipo di contromisure.

Altri si organizzavano e decidevano una strategia per derubare insieme gli avversari attaccando i più deboli, i cosiddetti «polli» o «piccioni». Altri usavano tecniche di hacking e cracking: ad esempio potevano estrarre la tua password (con phishing*, usando un keylogger*, ecc.), connettersi al tuo account e perdere al posto tuo; potevano usare un cavallo di Troia (un trojan horse, o troiano in gergo) per rallentare la tua macchina e costringerti a sforare il tempo concesso per vedere le tue carte e fare una giocata; potevano condurre un attacco DDoS contro il tuo computer per impedirti di giocare; potevano usare il tuo processore per minare bitcoin o altre criptomonete, intanto che tu eri preso solo a giocare.

Infine, c’era il problema dei pokerbot, programmi creati per giocare a poker simulando il comportamento di un essere umano e, nel mentre, analizzare quello di altri giocatori per prevedere il loro comportamento.

Buone pratiche

A meno che tu non sia assolutamente sicuro di sapere come fermarti, a meno che tu non abbia un budget per il gioco fisso, deciso in anticipo, e a meno che tu non sappia come rispettare questo budget e il tempo che hai deciso di impiegare per giocare, ricorda: non giocare a poker online!

Sei ancora deciso a giocare?

Giocare insieme a qualcun altro, ad esempio un amico che abbia il compito di controllarti, può essere d’aiuto per prevenire assuefazioni. Sempre che il tuo amico non si metta a giocare più di te…

Se rilevate un comportamento strano o «robotico» (sempre le stesse impostazioni, tempi di decisione identici, nessuna risposta o risposte strane nelle finestre di chat), se sospettate che i vostri avversari stiano collaborando fra loro o se pensate che qualcun altro abbia giocato con il vostro account: segnalate il problema agli amministratori o al servizio clienti del sito su cui state giocando.

Il tuo computer si blocca ripetutamente o ti disconnetti in un momento cruciale? Qualunque sia la causa, non insistere e non ricominciare subito a giocare.

Un po’ di tecnica

Non installare nulla e ripulisci sempre tutto. Non è raro prendersi virus* e malware*.

Usa una carta di debito ricaricabile sganciata dal tuo conto corrente, con pochi fondi a disposizione. Gli automatismi comportamentali tendono a sfruttare le azioni più semplici, perciò dei piccoli ostacoli come la necessità di dover ricaricare la carta per poter giocare possono aiutare a non cadere in trappola.

Se non sei sicuro del software che userai, usa un live CD, o una penna USB con un sistema operativo live, oppure una macchina virtuale, per evitare di diffondere eventuali infezioni.