Quarta giornata: truffe

Sotto il reggimento di Arianna, si discetta di coloro che si affidarono… a prospettive di affari irripetibili, di guadagni stratosferici, di risparmi eccezionali, di occasioni da non perdere. Questione di denari, soprattutto, ma non solo. Anche di sentirsi al sicuro, a proprio agio, capaci, degni di attenzione e di ascolto.

Il tutto, ancora una volta, tramite le tecnologie fantasmagoriche incontrate nelle prime tre giornate.

Truffe

Vale a dire: «Non ci casco mica, io! Non sono mica fesso!» E invece gli umani erano così prevedibili… la prospettiva di un guadagno inaspettato, senza sforzo, perfetta per soddisfare quell’avidità che covava sotto la cenere di tanti caratteri; l’illusione di esser più furbi degli altri e farla franca; la convinzione di non avere punti deboli o tutt’al più di conoscere bene le proprie vulnerabilità e di saperle controllare…

Gli inganni erano in primo luogo frutto del desiderio degli umani di ingannarsi su sé stessi. Dar la colpa alle povere macchine, comandate e controllate loro malgrado da umani furbastri, era proprio un classico meccanismo di capro espiatorio.

Conosci te stesso e abbine cura, hai solo una vita per diventare chi sei!, avrebbe voluto dire il saggio. Ma erano tutti troppo intenti a ingarburgliarsi fra loro.